SGRUNT!

"Sgrunt" è il primo commento che mi è uscito dalla gola stamattina appena sveglio. Perchè dovevo comunque alzarmi e andare in ufficio, dove sono solo soletto (anzi no, c'è Franco il magazziniere), quando tutto il resto della città se ne sta beato spaparanzato a letto, oppure a spasso per la città, o in giro con mogli, fidanzate, amanti, insomma a portare avanti una bella carretta riempita di cazzi propri.
E me a so' aquè, io sono qui, meditando e sgrunteggiando che "siccome so l'inglese" è comodo che rimanga qui a rispondere a fantomatici clienti stranieri che "potrebbero" chiamare (quando sarebbe bastata una mail per spiegare che l'ufficio rimaneva chiuso per oggi, ma vabbè).
Ne approfitto per parlare di "sgrunt", ovvero di una voce onomatopeica.
L'onomatopea è una cosiddetta figura retorica che imita, attraverso i suoni linguistici, il rumore associato a un oggetto o a un soggetto cui si vuole fare riferimento.
Si usa distinguere le onomatopee primarie, o vere e proprie, che sono per l'appunto parole che hanno l'unica capacità di evocare l'impressione di un suono e non portatrici di un proprio significato: ottimi esempi sono versi di animali, come bau o miao, oppure particolari suoni umani come brr o ecciù, ma anche rumori tipici di oggetti o di azioni, come il perepepé o il bum della deflagrazione. Questi sono suoni a cui siamo abituati, ma i giapponesi ad esempio si sono inventati delle onomatopee per i suoni più strani: essendo dei noti maniaci repressi, usano l'onomatopea pero pero per il suono dei capezzoli strizzati. Non è uno scherzo...
Derivano poi solitamente da queste le onomatopee secondarie, o artificiali, che sono invece parole portatrici di un particolare significato, come ad esempio i verbi che indicano appunto il verseggiare di un animale: miagolare, abbaiare, ecc. (Mi domando cazzeggiare allora da che onomatopea derivi....).
Le onomatopee hanno un ruolo fondamentale nei fumetti, dove evocano il suono sia foneticamente, sia graficamente: e qui torniamo al nostro sgrunt iniziale, che è più inglese che italiano (grunt infatti in inglese significa "grugnito"), e che noi tradurremmo in italiano con un più comune "uffa" o "uffi", che richiamano il sibilo dello sbuffare o il soffio del vento dei maroni rotanti di uno che è rimasto da solo in ufficio. Per l'appunto.

Commenti

tito ha detto…
!hello, i'm calling from the swansbury company, can i talk to somebody who speaks english? ah, ok. nice to meet you, i'm mr. swrabinsrurd from the mriibrighaws company in england, a company that serves the united states, we really wanted to SBATECAZ cì l'onic pataca c'lè in ufèzi !!!
ma ciaoooooooooooooo
tito ha detto…
---(ho riportato il testo integrale della telefonata che ho fatto a gabry in ufficio, hihihihihi) ---
Gabriele ha detto…
e io che ho beccato come un coglione... ma LOL!
Grazie per la telefonata fratello, un po' di compagnia fa sempre bene (e CHE compagnia!)
Anonimo ha detto…
c regali sempre delle perle gabry!
Unknown ha detto…
Allora in ufficio non eri solo, vedo...ti abbiamo chiamato Tito ed io ovviamente non ho utilizzato l'inglese era impossibile capacitarmi di ciò mi avresti tanato subito.....!
Anonimo ha detto…
Ah gallo! minchia ma se chiamavo io ar tuo ufficio che potevo ordinà un cofano??uno ce l'hai de securo!!! Flà
Gabriele ha detto…
Azzo Flà, li mortacci quanto sei monotono... si vede che a forza de scartavetrà cofani, vedi cofani dappertutto... aho, nun guardà 'a mamma tua allora, sennò la rivernici.