I Figli del Baiocco Smontato, ovvero: ma come cazzo mangiate?

La cucina è cultura, la cucina è convivio, la cucina è il modo che abbiamo di impreziosire le cose che buttiamo distrattamente giù per l'esofago.
Ed anche: la cucina non è un'esigenza di alimentazione. Per quello esistono le barrette energetiche e i cibi precotti, le scatolette et similia.

Anche io ogni tanto, in perenne carenza di tempo, mi sparo dei sughi già fatti o delle cose confezionate. Ho l'esigenza di nutrirmi per il solo motivo che se non lo facessi, al lavoro avrei la concentrazione di un pangolino delle Filippine di quindici anni con l'Alzheimer. E loro in media ne vivono tredici.

Ho cucinato? Col cazzo. Sono soddisfatto? Ma per cortesia. L'ultimo ragù dell'Eurospin io e la mia morosa abbiamo finito di ruttarlo ieri. Col risultato che non abbiamo perpetrato la cultura alimentare (il ragù compero in Emilia-Romagna sarebbe da codice di procedura penale), non abbiamo fatto convivio (alla fine del pasto ci guardavamo con occhi lagrimevoli per gli acidi gastrici già a livello Alien) e non abbiamo certo impreziosito quello che avevamo nel piatto.
Ma ci eravamo nutriti.

Se arrivati a questo punto non avete capito la distinzione tra nutrimento e cibo, tra fare di cucina e cucinare potete tranquillamente aprire un Saccoccio Buitoni e strozzarvici.

Dopo un'accenno a COSA mangiamo, quello di cui volevo parlare oggi è di COME mangiamo.
Qui non parliamo di Galateo. Siamo abituati a vedere bipedi che grufolano ai fast food, commensali che tengono il cucchiaio come un bambino di due anni, gente che al sushi bar tenta di prendere i maki con le bacchette (con risultati a volte aberranti, quando i maki stessi cadono stremati da altezza bocca a altezza "vaschetta della salsa di soia che proietta schizzi a venti metri") quando in realtà non è nemmeno competente nel più basilare "rotolino di spaghetti con la forchetta". Non parliamo di quello, parliamo di una cosa ben più importante delle modalità di ingestione del cibo.

Parliamo di associazioni.
Sigla.
Nessuno divida ciò che la Nabisco ha unito, cazzo!
In foto vedete un Oreo, famoso biscotto americano al cioccolato con la crema in mezzo. In Italia, per gli ultratrentenni come me (dovrei dire quasi quarantenni boia vigliacca!) sono rimasti misteriosi fino al 2007, ma potrei prendere come esempio altri due biscotti fatti in modo simile: i Baiocchi (Mulino Bianco) e i Ringo (Pavesi).
Bene, questi tre hanno una cosa in comune: la morbida cremina in mezzo.
E anche un'altra cosa in comune: la mandria di barbari che li apriva a metà, come in foto, leccava via la crema, e poi mangiava il biscotto.

Già me li immagino, gli strateghi di marketing, gli chef e chi studia come vengono fatti questi prodotti. Stanno mesi a perfezionare la ricetta, a dare friabilità alla parte esterna, a studiare una crema interna stabile che non indurisca troppo e non si squagli neppure, e contemporaneamente tenga anche attaccate le due parti. Analizzano il sapore dell'insieme, provano cinquanta ricette perchè in bocca il tutto abbia quel sapore, lo producono, lo impacchettano, tutto studiato nei minimi dettagli.
Poi arriva un bambino del cazzo, con le sue manine impastate di terra e colonie spumeggianti di Escherichia coli, e smonta il tutto, mangiando prima la crema e poi il biscotto, ormai zuppo della sua stessa saliva, ammorbidito in modo disgustoso dai peptidi prodotti dalle sue stupide glandule salivariae, come un pezzo di ciambella che cade nell'Albana e sta lì a morire male, affogato.

Quel giorno anche Gesù piange, perchè è morto un bambino ed è nato un Figlio del Baiocco Smontato (FDBS).

Ecco, quando ero un bambino e mi trovavo davanti un FDBS in azione mi saliva la battaglia di Lepanto nel sangue.
Eh ma son bambini, e tu sei uno stronzo. Per i bambini il cibo è un gioco, lascia che si divertano.
Il problema è che i bambini di oggi sono poi gli adulti di domani e i genitori di dopodomani. Sei un bambino? Mi può star bene che mangi i biscotti destrutturati e gli spaghetti con le mani, ma quando riesci a maneggiare una posata come un adulto, qualcuno ti ha insegnato. E allora fallo anche coi fottutissimi Ringo, no? E invece no.

Queste non sono tre portate. E' una portata unica.
Insomma questa schiera di barbari, questi piccoli Galli al seguito di Brenno poi crescono.
Scena: fetta di carne con doppio contorno.
Cosa fa il FDBS cresciuto? Trangugia la carne, lasciando lì il contorno. E poi, solo dopo, mangia le patate, che oramai avranno una temperatura paragonabile a un ice chocolate, e semmai lascia lì gli spinaci, che nel frattempo si saranno ridotti a un solido panetto di muffa. Riescono a decostruirti pure questo. Ma smontassero stocazzo!
A questo punto una domanda: sarò mica io quello strano, quello che taglia un pezzo di carne, un pezzo di patata, e ingoia il boccone? Un pezzo di carne, un po' di spinaci, e ingoia il boccone? Col pane, pure?

Ce la fate a mangiarlo a morsi, esattamente in questo modo?
Ma continuiamo. Non di rado, i FDBS sono gli stessi maledetti che in presenza di un Magnum Algida cosa fanno? Bravi, avete già capito. Prima mangiano tutto il DIFUORI del gelato, col risultato che pezzi di cioccolato grandi quanto la placca continentale europea cadono loro in grembo ("oh, maledizione", dicono, i fetenti! Se siete mongoli a mangiare, son cazzi vostri e del sapone di Marsiglia!), poi mangiano il DIDENTRO che nel frattempo si è mezzo squagliato.
Ma insomma, proprio non ce la fate a non farvi vedere mentre sbocchinate il gelato come Moana Pozzi, mentre lo contorcete per prendere l'ultima zolla di cioccolato dal fondo, mentre il resto vi si squaglia in mano in un'afoso pomeriggio di luglio? Non vi rendete conto che siete più comici da vedere del cazzo prensile del tapiro?

La risposta è sempre quella: "a me non piace mischiare i sapori".
E qui, di solito cedo. Cambio argomento, parlo di geopolitica, di citodieresi dei gameti, di scie chimiche, ma per me il discorso "alimentazione" con i FDBS è chiuso.

Tanto lo sai, lo sai già. Un giorno li troverai al ristorante spagnolo che si ingozzano di paella come un torero suonato, magari proprio la paella alla valenciana con carne e pesce, facendo ampi rumori di godimento mentre mangiano nello STESSO-FOTTUTO-BOCCONE:
- un gamberone
- un pezzo di peperone
- due piselli
- un pezzo di salame
- il risotto allo zafferano
Questi personaggi che peraltro non sono nemmeno in grado di chiamare la paella con la sua corretta pronuncia (PAEIA) ma si esprimono in modi convoluti tipo PAELA, PAIELLA, PAEA e già per questo meriterebbero una vita di Panatine Aia bruciate, stanno mischiando più sapori di quanto la loro scarsa coerenza di FDBS si sia autoconvinta di fare.
E tu vorresti prenderli per il collo, fargli andare di traverso il bolo, e urlargli:
Allora perchè quando prendi una piadina farcita non mangi il ripieno e poi la piadina da sola?
Allora perchè quando mangi la pasta non lasci il sugo da parte, per dopo?
Allora perchè quando mangi il sushi non ti ingozzi col pesce e fai un piatto di riso bollito da parte, per dopo?
AD INFINITUM

Prima di spararvi le pose con le bacchette, imparate
a mangiare come delle persone civili!
A proposito di cucina giapponese. Certe cose sono fatte in un modo perchè DEVONO essere mangiate così, ed il sushi è uno degli esempi più calzanti. Perchè attorno a un pezzo di pesce c'è un micro-tortino di riso bollito?
Per almeno tre ragioni:
1) il tocco di sushi va pucciato nella salsa di soia. Il riso contribuisce, in bocca, a spegnere il "fottutamente salato" della salsa.
2) il riso dà al boccone la giusta consistenza, da "masticare". Il pesce crudo è sguigno e se vi piace quello, esiste comunque il sashimi apposta.
3) il riso riempie prima lo stomaco e costa meno del pesce. Ricordiamoci che il sushi viene dal non esattamente ricco Giappone del sesto secolo, e la gente a parte riso (tanto) e pesce (meno), non aveva molto altro con cui sfamarsi.

C'è un motivo dietro ogni cosa, una tradizione, un uso delle materie locali, un senso dato dal momento storico, sociale e politico, dai commerci, dalle influenze esterne.
Dietro ogni cibo c'è una storia. C'è LA storia.

Ungheria.
I commercianti avevano appena importato dai Turchi (che, a loro volta avevano importato dagli Indiani) i peperoni. O, come li chiamavano in ungherese, "paprika". Poco dopo scoprirono che seccando i peperoni e macinandoli, ottenevano una polvere blandamente piccante, che ovviamente chiamarono così. Paprika. I peperoni presto diventarono una preparazione molto comune nelle campagne ungheresi, tanto che l'8 settembre, giorno dedicato alla raccolta degli stessi, venne eletto a festa popolare, un rito gioioso con colori, costumi, canti e, più in seguito, tradizioni.
Nel frattempo i mandriani avevano preso a fare una sostanziosa zuppa a base di carne, lardo, soffritto di cipolle e carote, patate e ovviamente paprika, che chiamarono appunto gulyás-leves (Zuppa del Mandriano). Se siete di quelli che dicono PAIELLA ve lo scrivo come si scrive e pronuncia comunemente: Gulasch.
Questi mandriani transumavano le mandrie dalla Puszta ai mercati di Vienna. Da lì, il Gulasch arrivò nel nord Italia, diventando piatto tradizionale in Friuli.
Nel frattempo Albert Szent-Györgyi de Nagyrápolt, Nobel ungherese nel 1937 per la medicina, nel 1938 trovò nel peperone l'acido ascorbico (vitamina C) che fu fondamentale per fermare le morti per scorbuto che falcidiavano i marinai.

Il cibo è cultura. Dalla paprika al Nobel, passando per mezza Europa, il passo è breve.

Torniamo a noi e ai FDBS. I cuochi dicono che un boccone deve avere almeno una componente morbida e una croccante per essere appetitoso (toh! Proprio come i fottutissimi Ringo che voi smontavate!). Oppure una componente dolce e una salata (tipo una scaglia di grana con l'aceto balsamico sopra). O una salata e una insipida (che so, il pollo al curry col riso di contorno). Insomma, si procede per contrasti per esaltare, valorizzare e dare gusto al boccone. Ripeto: la cucina è cultura. Smontare i piatti nelle loro componenti costitutive, è una barbarie. Mi dispiace per chi prende il Kinder Brioss e lo apre in due, mi dispiace per chi "il pane con il secondo? Che schifo" salvo poi ingozzarsi di panini imbottiti, mi dispiace per chi, in generale, trasporta le proprie cattive abitudini sull'alimentazione.

Sono un talebano del cibo? Forse. Continuerete a fare quello che avete sempre fatto? Sicuro. Le cattive abitudini non muoiono mai.
Intanto io, i Ringo, li mangio così.

Commenti

Enrico Teodorani ha detto…
L'antologia "I Figli di Cthulhu" è già disponibile: http://enricoteodorani.blogspot.it/2015/11/i-figli-di-cthulhu.html