Recensione - 300-l'Alba di un Impero (2014)

Sei anni dopo l'uscita di quello che io considero uno dei migliori di quelli che una volta venivano chiamati kolossal, ovvero "300" (regia di Zack Snyder), torno al cinema con un amico, anche lui rimasto estasiato dal sopracitato film, condividendo con lui lo stesso quesito: "ma questo film sarà come il precedente, o sarà 'nacagata pazzesca?".

Optiamo per la visione in 2D perché francamente abbiamo un secolo di cinema a due dimensioni dietro le nostre spalle, e vedere due effettucci in più, tra l'altro, pagandoli un 30% in più del prezzo del biglietto non è che ci dica poi molto.

Del primo film io spero rimanga una cosa, che me l'ha fatto adorare sopra ogni cosa: la fotografia. E' vero, niente di più falso: tutto 300 era stato girato con il chroma key, e d ogni singolo fotogramma in seguito era stato ritoccato per rendere il tutto esageratamente fumettoso - stiamo infatti parlando della trasposizione dell'omonima graphic novel di Frank Miller. Dal primo fotogramma ci accorgiamo che nulla è cambiato: gli uomini sono massicci e sudati, i colori pastello hanno tutte le sfumature dell'ambra, ed il cremisi spartano ora è stato sostituito dal blu di Atene.

Tecnicamente "300 - l'Alba di un Impero" è un midquel. Ovvero narra sia della battaglia di Capo Artemisio che è contemporanea a quella delle Termopili descritta in 300, sia successivamente della battaglia di Salamina. La regia è di Noam Murro dopo la rinuncia di Zack Snyder, che però aveva curato la sceneggiatura come nel primo film. La graphic novel di Miller è Xerxes. Queste sono differenze tecniche, ma francamente quando siamo immersi nel film di tutte queste cose non c'è traccia. Iniziamo a descrivere cosa vediamo.

Vediamo un convintissimo Sullivan Stapleton interpretare il ruolo di Temistocle, arconte di Atene, che comanda la coalizione greca contro il dio-re invasore persiano Serse e contro una splendida e algida Eva Green nel ruolo di Artemisia I di Caria, unica comandante donna nella flotta persiana (almeno secondo Erodoto).
Vediamo che il film è epico, veramente epico. E' talmente tanto testosteronico che - come per il primo film - la mia ben nota eterosessualità vacilla.
Vediamo che Temistocle viene fatto passare come un eroe, mentre un po' di ripasso di storia greca ci dice che sì, bé, ok, grande condottiero, ma un politico intrallazzone che neanche in Italia nel '92. Ma questo durante il film, francamente, "ci rimbalza". Dell'accuratezza storica lo stesso Snyder aveva dichiarato un 90%. Fossimo anche solo al 70%, a noi basta, siam gente semplice.
Vediamo le tette di Eva Green, così, un po' a tradimento, e in quel momento ci sentiamo tutti un po' Temistocle quando se la ribalta in tredici posizioni odiandola ad ogni colpo di lombi.
Vediamo quella scema della regina Gorgo di Sparta (Lena "non sorrido mai perchè sono spartana e in più mi hanno inculato il marito alle Termopili" Hadley) che per ben due volte rifiuta l'alleanza con Temistocle, per poi... beh, non spoileriamo troppo.

Per il resto, vediamo un film violento, truce, ignorante. Stiamo parlando di una storia che la Grecia antica ha tramandato quando "storia" ed "epica" erano la stessa cosa, per di più americano, quindi col gusto dell'autocompiacimento del bicipite che guizza in nome della libertà.
Ma l'han fatto dannatamente bene.

L'unica cosa di cui ho sentito la mancanza: un personaggio forte come Leonida è stato talmente d'impatto che ha travalicato la storia (e il film) per diventare cultura: "this is Sparta" con calcio in pancia annesso, oppure "Spartani! Preparate la colazione e mangiate tanto, perché stasera ceneremo nell'Ade!", sono oramai citazioni che sono diventate magliette, meme e quant'altro. Non credo che Temistocle, per quanto come minutaggio su schermo possa rivaleggiare con Leonida, possa essere condito dallo stesso hype che ha avvolto il predecessore.

Se avete apprezzato 300, andate a guardar questo senza neanche pensarci.
Se 300 vi ha fatto cagare, probabilmente nemmeno state leggendo questa recensione, e se la state leggendo non troverete niente di innovativo che vi farà piacere il seguito.
Quando a me ed al mio amico, usciti dal cinema con gli occhi iniettati di testosterone e pura adrenalina, abbiamo fatto scintillare le nostre erezioni nel buio ed abbiamo dato un paio di spadate al primo pirla che ci ha chiesto una sigaretta. (Che è un modo molto epico di dire "c'è piaciuto 'na cifra").

Io rimango, a questo punto, in paziente attesa di un terzo fim che spieghi la fine della guerra, che mostri la disfatta persiana a Platea, e che dopo Leonida e Temistocle ci dia un terzo bonzo oliato da venerare tra una copia di Men's Health e un barattolo di steroidi: Pausania.

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