Ciao amico mio...

STS-135.
A voi magari non dice nulla, per me è la sigla dell'ennesima fine dell'ennesimo sogno della mia vita.
"STS" è l'abbreviazione di Space Transportation System, ai più noto come Space Shuttle. Il numero, invece, rappresenta il progressivo della missione.
Dopo l'esaurimento del programma Apollo, che nel 1969 portò gli uomini sulla Luna, la NASA decise di concentrare sforzi e finanziamenti su un vettore spaziale. Dopo qualche anno di studi, test e design, nel marzo del 1976 venne realizzato il primo Shuttle. Originariamente doveva chiamarsi Constitution, ma siccome Star Trek era in auge all'epoca, venne chiamato Enterprise, proprio come la USS Enterprise di Spock e Kirk. Troppo pesante, senza scudo termico, il 18 febbraio1977 venne incollato alla "schiena" di un Boeing 747 per fare dei test di volo, che vennero completati col primo atterraggio il 12 agosto del '77. Di lì a poco venne realizzato il secondo orbiter, il Columbia, che fu poi il primo ad essere "operativo", il 12 aprile 1981 (missione STS-1, non avevo ancora 2 anni!), andando nello spazio con Robert Crippen e John W. Young, lo stesso delle missioni Gemini e Apollo.
Durante la STS-6 (4 aprile 1983) esordì la terza navetta, la Challenger. In quel periodo lo Shuttle veniva utilizzato per mettere in orbita dei satelliti per telecomunicazioni, e continuare i test di sicurezza ed affidabilità, test medici sull'adattamento dell'uomo nello spazio e rilevazioni scientifiche. La STS-9 fu la prima che utilizzò lo Spacelab, il laboratorio spaziale riutilizzabile. Fu un passo importante perché l'operatività dello Space Shuttle era del 100%, tant'è che da lì in poi partì una nuova numerazione di missioni (STS-9 è conosciuta anche come STS-41-A). Il 3 febbraio 1984, durante la STS-41-B, Bruce McCandless eseguì la prima passeggiata spaziale in solitaria. Il 30 agosto 1984 il quarto esemplare, la navicella Discovery, eseguì la sua prima missione, e fu anche la prima ad andare in una missione segreta, la STS-51-C, per il Dipartimento della Difesa. Famosa fu anche la missione STS-51-F, che tra le altre cose, il 29 luglio 1985 ospitò un distributore di Coca e Pepsi per vedere come si comportavano le bevande gassate in assenza di gravità! Fu poi la volta del "quinto fratello", lo shuttle Atlantis, che debuttò con una missione per il Dipartimento della Difesa americano il 3 ottobre 1985, mentre l'ultimo Shuttle operativo, l'Endeavour, debuttò nel '92.
Purtroppo il 28 gennaio 1986 tutto il mondo conobbe la pericolosità di ciò che si stava facendo, quando in diretta TV il Challenger esplose con i 7 membri dell'equipaggio pochi istanti dopo il decollo della missione STS-51-L, per un solo, dannatissimo, o-ring saltato vicino al serbatoio dell'idrogeno. Fu una dura spallata per tutto il progetto, tant'è che la missione successiva avvenne quasi tre anni dopo, il 29 settembre 1988, ma non fu purtroppo l'unica tragedia: anche il Columbia si distrusse al rientro in atmosfera il 16 gennaio 2003, e io ero lì, davanti alla TV, un'altra volta, a piangere lacrime amare.
Non voglio tediarvi oltre con date e nomi. L'Orbiter ha portato nello spazio praticamente tutto quello che gli abbiamo messo finora. Satelliti, basi orbitanti (la ISS...), laboratori spaziali, telescopi (lo Hubble...). Dobbiamo molto a questi "aeroplanoni" sotto steroidi, nella loro trentennale storia, alle persone che ci hanno lavorato, che ci hanno perso la vita.

Commenti

tito ha detto…
avevamo fatto questo discorso davanti ad un birrone ghiacciato...
ma ora non devi lasciarmi così, a metà.
rassicurami sul futuro che ci aspetta, su cosa ne pensi,su cosa ne sai...
è finita l'era dei viaggi nello spazio?
la ricerca avanza o rallenta?
Gabriele ha detto…
Il problema dello Shuttle è che ogni lancio costa 500 milioni di dollari, contro i 10-20 delle previsioni iniziali. Questo è dovuto ovviamente all'inflazione (che negli anni 70 non poteva essere prevista), unito ai costi di gestione di tutto l'ambaradan di contorno allo Shuttle. Inoltre pur avendo fatto tanto, il progetto è abbastanza fallimentare. Per esempio lo Shuttle viene concepito per operare come un aereo di linea, nella fase finale di rientro. Dopo l'atterraggio l'Orbiter deve essere controllato e poi riunito al resto del sistema, per essere pronto a un nuovo lancio nel giro di due settimane. Invece questo processo dura mesi a causa di più severi standard di manutenzione, richiesti dopo la perdita del Challenger, che impongono continui aggiornamenti nel processo di controllo.
L'aspetto peggiore di tutta 'sta storia, è l'Aeronautica. Sebbene debba essere considerata responsabile la NASA per averla coinvolta, è stata lei che ha richiesto le prestazioni che hanno portato il sistema alla complessità e al costo attuale. Ironicamente, né la NASA né l'aeronautica hanno ottenuto il sistema che volevano.
Il futuro? Il futuro è ORION. http://it.wikipedia.org/wiki/Orion_(veicolo_spaziale), anche se per ora sinceramente non mi sembra un granchè.
Ma qualcosa verrà fuori. Sono fiducioso...