La mosca dell'orrore ritorna dai morti

Con un titolo da Guinness dei Primati per riferimenti halloweeniani (che di certo non mi catturano più di tanto, ma metto perchè è periodo), vi presento una bestiola quasi mitologica, che non si vedeva da più di 160 anni. Un animale notturno, che si nutre di carne marcescente di grandi mammiferi, attiva solo nei mesi invernali, capace di produrre luce - come le lucciole - dalla grossa testa arancione. Di che nuovo orrore stiamo parlando?

E' una mosca: la Thyreophora cynophila. Considerata globalmente estinta sino a pochi giorni fa - la prima della sua specie estinta indirettamente dal comportamento umano - la "bone skipper" (saltaossa) da noi conosciuta come "mosca rossa", fu per la prima volta descritta da un entomologo tedesco, Georg W. F. Panzer, che la trovò sulla carcassa di un cane a Mannheim nel 1798. Non a caso venne chiamata Musca cynophila, o in tedesco Hundefliege, cioè "mosca dei cani"; venne poi spostata da J. W. Meigen tra il gruppo dei Thyreophora, cioè "portatori di scudo" in riferimento al grande scutello che gli esemplari maschi adulti hanno nella zona dorsale.
Bella da vedere - entomologicamente parlando - con testa arancione vivo, zampe e corpo azzurri metallizzati, e con due punti neri per ogni ala, la mosca venne osservata per soli 42 anni, poi scomparve del tutto nel 1840. Ora, inaspettatamente, è stata ritrovata da Daniel Martìn-Vega e i colleghi dell'università di Alcalà di Madrid, nei dintorni della capitale spagnola e in tutta la provincia di La Rioja.

La nostra amichetta è un po' schizzinosa nelle abitudini alimentari. E' sarcosaprofaga, ovvero non semplicemente mangiatrice di carogne, ma esclusivamente del midollo osseo delle carogne stesse. In passato queste bestie erano vittime di attacchi di orsi e lupi, che solevano lacerare e spezzare anche le ossa delle loro prede. Con la caccia, l'uomo ha eliminato il predatore ed il suo modus operandi che fornisce cibo alla nostra mosca rossa. Dunque il declino dei grandi predatori, la conservazione al sicuro delle mandrie e lo smaltimento delle carcasse hanno privato la T. cynophila di nutrimento rivelando il suo tallone d'Achille: la sua superspecializzazione alimentare.
Se i nuovi esemplari abbiano fatto un passo indietro nella catena evolutiva e si nutrano ora di altre parti di carcasse non ci è dato di sapere, dal momento che non è stata osservata nessuna larva, per ora. Anche perchè difficilmente la notte, in inverno, gli entomologi escono a raccogliere esemplari di mosche che credono estinte...

Curiosità: perchè poi "saltaossa"? Come tutte le mosche della famiglia Piophilidae, le mosche piegano e dispiegano il corpo come una molla, saltellando appunto di osso in osso, da cui il loro nome.
In Italia conosciamo bene una parente della saltaossa: la saltaformaggio. Le larve della "cheese skipper" sono lunghe solo 8 millimetri, ma possono saltare fino a 15 centimetri facendo "molla" col loro corpo... e cosa vi ricorda questa larvina? Qualche sardo là fuori? Esatto, sono le larve introdotte volontariamente dall'uomo nel prelibato casu marzu sardo.

Queste mosche (quelle del genere Piophilidae) sono utili anche nella scienza forense: infatti colonizzano una qualunque carcassa esattamente dai tre ai sei mesi dalla morte, permettendo quindi una datazione precisa nel caso di sfortunati ritrovamenti di corpi umani.

Nel 19° secolo gli scienziati rimasero impressi per il bagliore che la testa emetteva al buio: questo evento "mitologico" deve ancora trovare riscontro negli esemplari moderni, difficili da trovare ma - definitivamente - tornati dal regno degli estinti.

Commenti

TheStè ha detto…
Meraviglia! ^^
Tra l'altro, se non sbaglio, di recente ci sono stati altri ritorni, sebbene non totalmente certi come per il tilacino, od uno squaloide primitivo _di cui non ricordo il nome_ il cui unico esemplare vivente avvistato è stato documentato dal National Geographic e di lì a poco ucciso dai giapponesi...
Confido in altri ritorni, nel frattempo continuo a tifare per le tigri! ;-)
tito ha detto…
io spero che ritorni Kurt Cobain...
e magari Paolo Maldini
Gabriele ha detto…
LOL Tiziano! Anche Gandhi non sarebbe male.
Stè, ti vedo informatissima... come mai? Bene, son lieto che ti sia interessato il post.
TheStè ha detto…
@Gabry: Vivo fra biologi, chimici e nerd vari da almeno un paio d'anni ed è già molto che non stia diventando come loro...inutile dire che le conversazioni spesso finiscano su questo genere di cose ed altre schifezze che il Creato ha da offrire.

@Tito: Kurt non può tornare, semplicemente perchè non è mai andato via per davvero!
tito ha detto…
che bello... vi abbraccerei tutti e due per le belle risposte!
facciamo però con la Ste in mezzo e Gabry dietro?
TheStè ha detto…
@ Tito: ^^ Ci vedo già il titolo di un libro: "Geometria di un abbraccio". Argomento complesso e ricco di opportunità di sviluppo!
Ma tu sul blog non scrivi più?!