Storia del Rock. Seconda puntata.

E' il 1968. Paolo Conte, in Italia, scrive Azzurro, mentre i The Fifth Dimension raggiungono il successo con l'inno hippy Up, Up and Away. Nello stesso anno, il leader per il movimento dei diritti civili Martin Luther King viene assassinato a Memphis: un evento che fa scoppiare la rivolta degli afroamericani in 110 città. Solo un appello di James Brown riesce a far calmare la rivolta a Boston. Nello stesso momento a Parigi scoppia la contestazione studentesca; è l'inizio di un'era di cambiamento generazionale che si diffonderà in tutta Europa.
Il 1968 è anche l'anno magico del rock, in cui sia in Inghilterra che in America esplodono nello stesso momento il talento, la creatività e l'esigenza di libertà di una generazione di musicisti eccezionali, che fanno fare al rock un enorme passo in avanti.
Tra questi musicisti c'è anche Eric Clapton, detto slowhand, e cioè mano lenta, il più grande chitarrista inglese, l'unico artista bianco ad avere capito l'essenza più profonda del blues. O, come dicevano i suoi fans a Londra, semplicemente "il dio del rock": Clapton is God.
Dopo aver suonato con i gruppi che hanno fondato il blues inglese, e cioè The Yardbirds e i Bluesbreakers di John Mayall, nel 1966 Eric Clapton forma un supergruppo insieme ad un bassista e cantante blues, Jack Bruce, e ad un batterista con i capelli rossi completamente pazzo che viene dal jazz: Ginger Baker. La band si chiama Cream.
L'incontro tra questi tre personaggi è letteralmente esplosivo, talmente forte da durare pochissimo. I Cream si formano alla fine del 1966 e si sciolgono nel novembre del 1968, ma in questi soli due anni fanno in tempo a pubblicare tre album che scrivono la storia del rock: Fresh Cream, Disraeli Gears e il doppio live Wheels of Fire. Disraeli Gears esce nel settembre del 1968 e consacra i Cream come una band unica al mondo, capace di espandere al massimo i confini del blues fino a farli esplodere nei colori della psichedelia, nell'improvvisazione jazz e nel rock più selvaggio.
Il pezzo simbolo dei Cream è un pezzo che Jack Bruce scrive dopo aver visto insieme ad Eric Clapton un concerto di Jimi Hendrix al Seville Road Theatre di Londra nel 1967. Inizia con un riff di chitarra che si ripete per tutto il brano, poi un testo che Bruce scrive insieme al poeta beat Pete Brown, e un ritornello scritto da Eric Clapton, che qui spara anche uno dei suoi migliori assoli di sempre. Il pezzo si intitola Sunshine of Your Love.
L'etichetta Atlantic inizialmente però si rifiuta di pubblicarla come singolo, perchè teme che il pubblico non la capisca. Le cose cambiano quando Booker T. Jones, leader della famosa band Booker T. & the MG's, sente i Cream provarla in studio, e corre nell'ufficio dei boss dell'etichetta per convincerli a lanciarla. In America arriva al numero 5 in classifica, diventa un inno della rivoluzione psichedelica, e viene suonata alla grande anche dall'immenso Jimi Hendrix.
Questi sono i Cream, e questa è Sunshine of Your Love.

Commenti

fiege ha detto…
x capire la grandezza di eric andrei a vedere quante persone hanno duettato con lui.
tito ha detto…
bellissima la chiatarra di Mr. Clpaton, bellissimo il baffone...
ma l'assolo...
aaaaaaaaaaaaaaaaaaaah quell'assolo...
SLOWHAND IS GOD !!!
tito ha detto…
ok, è ufficiale. Gabry scriveva nel blog solo grazie al suo adipe.
ora che non ne possiede più nemmeno un briciolo, purtroppo gli argomenti battono la fiacca di brutto.
me lo immagino bello alto e slanciato, che si pavoneggia nella bassa forlivese in una giornata di sole... con la tastiera del mac con due dita di polvere...
Gabriele ha detto…
...blocco dello scrittore...
considerando che non sono uno scrittore, blocco e basta...