Ricordi

E improvvisamente ti viene un Ricordo.
Non uno di quelli che dici "porca miseria, dovevo ricordarmi di..." oppure "mi è venuto in mente che dovevo fare...". No, non un ricordo. Un Ricordo, con la R maiuscola.
Una cosa che non ti aspettavi, suscitata da un odore, da un colore, da una musica o un sapore. Il tiglio a me fa venire in mente il mare. Chissà perchè, quando la città è invasa da quei cazzo di piumini e la metà della gente innalza odi ad Antistaminicus, il dio delle allergie, io respiro a pieni polmoni e penso a Cesenatico, al 1983, alla sabbia e al costumino azzurro.
L'odore dell'asfalto bagnato ed il colore arancione, invece, mi fano venire in mente la mia vecchia casa. Mi piaceva sentire la pioggia cadere contro le persiane di legno, bagnarmi un po' sul capo, e scurire l'asfalto che le sere di Agosto era ancora bollente. E io stavo lì, nella mia cameretta, a piedi nudi sul gradino di marmo, con la vasista socchiusa per guardare Corso Garibaldi deserto, silenzioso e profumato. Poi mi giravo verso destra, potevano essere anche le 3 di notte, e alla finestra a fianco alla mia, ci trovavo mio padre intento a fare lo stesso. Uno sguardo complice, un sorriso. Tanto bastava. L'arancione invece era il colore delle tende in cucina, e quando il sole a picco alle due del pomeriggio si infilava di sbieco nella finestra socchiusa, colorava di oro rosa tutto l'ambiente.
E' impossibile fare una lista di musiche collegate a Ricordi. Impossibile... troppi ricordi e troppa musica. I Guano Apes la sera prima di un esame universitario, i Cranberries in un periodo non troppo felice nella mia vita... non felice in amore, almeno... tutta la musica anni ottanta, che si collega al Lego, al Das, a Corrado alla TV, ai Transformers, a "Drive In" e a catena mi spalanca il cuore e la mente e mi fa diventare un nostalgico anni 80, io che di nostalgia sono malato dalla nascita.
Nostalgia, ecco. Chi vive di ricordi, non guarda al futuro. Giusto. Chi vive di ricordi, pensa sempre a come poteva essere e non come sarà. Vero.
Ma ricordare il passato non vuole dire idolatrarlo in blocco. Vuole dire convincersi che ciò che abbiamo fatto è ciò che ci rende quello che siamo ora. Nel bene e nel male. Vuol dire che anche gli errori, e i brutti Ricordi (anche questi, ahimè, con la R maiuscola), vanno vissuti con nostalgia, con la nostalgia di chi dice "ah, se tornassi indietro, non rifarei questa cosa".
Le cose che non colsi, gli amori che non sbocciarono, le scelte che non feci hanno lo stesso identico valore di ciò che colsi, che sbocciò o che feci. La negazione non è l'annullamento del tutto, è semplicemente una delle due opzioni... e come tale va ricordata, e analizzata, e magari rimpianta - ma solo per poter non far più la scelta che ce l'ha fatta rimpiangere.
Non so, io non vivo senza ricordi. Non potrei vivere senza ricordare la sfumatura di azzurro che aveva il cupolino della Ferrari di Alboreto. Non potrei vivere senza ricordare il colore degli occhi delle ragazze che ho creduto di amare. Non potrei vivere senza sapere che sapore avevano le patatine San Carlo con dentro la manina appiccicosa.

Commenti

tito ha detto…
stupendo...