
E' vero che liste e classificazioni lasciano sempre il tempo che trovano, però è vero anche che con un numero così vasto e con una giuria così competente, il rischio di vedere grandi pezzi esclusi da questo elenco è piuttosto basso.
Diciamo che, se un ipotetico alieno ci dovesse chiedere lumi sulla musica "moderna" (non classica, quindi) partendo dal blues e dalle sue origini più nere, ed attraversando un secolo di storia dell'uomo, potremmo tranquillamente proporgli questa playlist. Non rimarrebbe deluso per niente...
Ovviamente, come è prevedibile, ci sono state anche critiche mosse a questa lista. La più comune è che la lista è fortemente sbilanciata verso gli artisti americani e britannici: delle 500 canzoni incluse nella lista, 357 sono di autori americani, e 117 di autori britannici; il terzo paese più rappresentato è il Canada con 10 canzoni, quindi la Repubblica d'Irlanda con 8. La lista contiene soltanto una canzone non cantata in inglese: La Bamba (#345) di Ritchie Valens (che era comunque nato negli Stati Uniti). Secondo me è una critica un po' da prendere con le pinze: è chiaro che una giuria deve trovarsi a decidere su canzoni conosciute in tutto il mondo, e le canzoni più "internazionali" possibili sono quelle cantate in inglese. E' facile che in America non conoscano Julio Iglesias, Mina, Edith Piaf o i Rammstein (per citare quattro nazioni differenti), mentre è molto più facile che noi conosciamo tutto dell'America, da Elvis ai Nirvana (se mi si passa il paragone).
Un'altra critica è che la lista concentra le sue attenzioni soprattutto sugli anni '60 e '70, tralasciando i periodi più recenti e i nuovi generi musicali come l'hip hop/rap: 202 canzoni sono degli anni '60, 144 degli anni '70, 55 degli anni '80, 24 degli anni '90 e soltanto 3 del XXI secolo. E qui mi viene da dire: per fortuna! Una volta una persona mi disse che la intma ricerca della musica, della vera musica, si arresterà soltanto quando ci si accorgerà che ascoltiamo blues e rock 'n roll. Guarda caso, anni '60 e '70?!? Lì ci sono i classici. Lì ci sono quelle canzoni senza le quali non avremmo hip hop, metal, grunge, pop, e tutte quelle cazzo di etichette che vengono affibbiate agli stili. La canzone più vecchia è Rollin' Stone di Muddy Waters del 1948. Giustissimo, cazzo! E' una pietra miliare! E cosa dovevano mettere nella lista, Britney Spears? La più recente è Hey Ya! degli OutKast del 2003 (alla posizione 180), una delle sole tre canzoni del nuovo secolo insieme a Stan di Eminem del 2000 (#290) e Lose Yourself di Eminem del 2002 (#166). Benissimo, sono d'accordo. E' anche logico così: nel 2004 abbiamo deciso per la musica dal 1940 al 2003, tra altri 63 anni - nel 2067 - decideremo sulle altre 500 canzoni dal 2003 in avanti. O no?
Con 23 canzoni, i Beatles sono i musicisti più rappresentati. E mi pare giusto. Sono seguiti dai Rolling Stones (14 canzoni), Bob Dylan (12 canzoni), Elvis Presley (11 canzoni), i Beach Boys e Jimi Hendrix (7 canzoni), e Chuck Berry, gli U2, James Brown, Prince, i Led Zeppelin e gli Sly & The Family Stone (6 canzoni a testa). Leggendo questi nomi, chi se la sente di criticare questa lista?
Io no.
Ho già iniziato a scaricare. Metti che arrivi l'alieno, non voglio mica essere impreparato.
(a chi interessa la lista, con commenti in inglese, se la cucchi QUI)
Io no.
Ho già iniziato a scaricare. Metti che arrivi l'alieno, non voglio mica essere impreparato.
(a chi interessa la lista, con commenti in inglese, se la cucchi QUI)
Commenti
A parte che la rivista si chiama Rolling Stone e le prime due canzoni sono autocelebrative, non mi pare di aver visto in classifica "My Way" di Sinatra, "Unforgettable" di Nat King Cole, "Money for Nothing" dei Dire Straits, "Smoke on the Water" dei Deep Purple, e più in generale un ribaltamento di valori e un orientamento fortemente rock anni '60 e '70.
E' una classifica non basata sui numeri, ma sui gusti... imperfetta a priori.