“Riva de Biasio!” urla il marinaio... e la gente scende e la gente sale, senza sapere cosa successe più di 400 anni prima in quel luogo.
Agli inizi del 1500 proprio su quella riva, sulla fondamenta di fronte alla chiesa ora dei Santi Geremia e Lucia, lavorava un salumiere. Biasio, si chiamava. Detto "el Luganegher" cioè "colui che fa la Luganega (salsiccia)".
Oltre agli insaccati era famoso per un piatto che serviva ai tavoli del locale, il guazzetto, piatto tipico Veneziano, fatto con carne di maiale e patate. Come confermano le cronache del '700, "Questo Biasio era originario della Carnia, dato che era soprannominato Cargnio o Cargno. Era diventato famoso perchè produceva un guazzetto così delizioso e delicato da attirare una vasta e affezionata clientela".
Non di rado, infatti, si erano visti i cuochi del Doge aggirarsi o mangiare in incognito alla locanda, per tentare di carpire quella famosa ricetta che deliziava tutta la Venezia del '500. E Biasio, se la teneva ben segreta.
Una mattina un barcaiolo stava gustando il suo guazzetto nella bottega di Biasio, quando i suoi denti incontrarono qualcosa di duro. Pensò di essersi scheggiato un dente, ma non capiva contro che cosa.
Quando estrasse dalla bocca l'oggetto, si accorse con orrore di cosa fosse.
Una falange di un dito, con l'unghia.
Una dito di bambino.
L'uomo, rimasto senza parole dall'orrore, ebbe tuttavia il tempo di pensare e il sangue freddo di pagare il conto e di allontanarsi, recandosi immediatamente a denunciare l'accaduto alle autorità di polizia. Forse portò con sè l'atroce reperto, consegnandolo a chi di dovere, perchè furono subito inviati dei birri, dei poliziotti, al negozio del salumaio indiziato. Un'accurata perquisizione del retrobottega rivelò la presenza di resti umani.
Biasio fu tratto in arresto e non passò molto tempo prima che confessasse i suoi delitti. Il salumiere venne così giustiziato e squartato, nonchè esposto perchè tutti sapessero che la giustizia del Doge era implacabile.
Il negozio e la casa vennero demoliti fino alle fondamenta, per cancellare ogni possibile ricordo di quella triste carneficina. E fu proprio mentre demolivano la casa, che trovarono decine di scheletri di bambini vicine alle fondamenta.
L'impressione suscitata dal fatto fu tale che il nome dell'infanticida rimase legato alla località tuttora denominata come Riva de Biasio.
Venezia è ed è sempre stata una città misteriosa... tra le sue calli, i suoi sottoportici, si sono commessi efferati delitti e ordite trame oscure. Noi siamo gente di mondo, gente moderna... abbiamo internet, abbiamo i telefoni cellulari, la Tv.
Però... nessuna madre "moderna" veneziana, che conosca le sue vere tradizioni, lascerebbe un figlio da solo, incustodito, in Riva de Biasio.
Strane ombre si aggirano la notte.
E prima che qualcuno pensi che sia un mio racconto: la storia è vera. Cercate su internet, siamo gente moderna, ricordate? Cercate la storia di Biasio Luganegher.
L'uomo che rese cannibale un'intera città.
Commenti
ALTRO CHE SWEENEY TODD!!!
davvero se si portassero al cinema le vicende del nostro belpaese, hollywood ne avrebbe da raccontare per anni!!!
non conoscevo questa storia, nonostante sia un amante di venezia, della sua atmosfera unica al mondo, quell'atmosfera così magica...
non hai fatto altro che accrescere la mia "fotta" su venezia...
grazie fratello!!!!
la racconterò a tutti quelli che conosco!
è una storia stupendaaaaaa!
e per la precisione... biasio luganegher...
è stato il primo VERO comunista...
GNAM GNAM BIMBI!!!
AHAHAHAHAHAHAHAHAH
ogni volta che rileggo l'articolo mi viene l'acquolina!