In un anno di crisi economica e finanziaria profonda, il Sole non vuole essere da meno. La situazione sta infatti diventando “imbarazzante”. Che sia stato licenziato anche lui? Di sicuro, sta lavorando poco, molto poco. I segni più chiari della sua attività, le "macchie solari", sono veramente rari.

Questa è l’immagine ormai consueta del Sole degli ultimi tempi: nessuna macchia solare!
Cosa sono queste macchie ben visibili anche ad occhio nudo (ma con le dovute protezioni!!) ? Presto detto. Sono zone della superficie esterna a temperatura più bassa del resto e strettamente legate all’intensità del campo magnetico della stella. Più ce n’è e più il campo è intenso. Esiste un ciclo dell’attività solare, e quindi anche del numero di macchie che appaiono, che è di circa 11 anni, con variazioni relativamente modeste intorno a questo valore. Negli ultimi decenni si era detto che il Sole stava lavorando troppo e che poche volte era stato visto così turbolento. Ed ecco la sua risposta. Nel 1996 si è verificato un minimo solare e quindi un altro ci sarebbe dovuto essere nel 2007 circa. OK, tutto perfetto. Ma poi via, di nuovo verso il massimo. Ed invece no. La risalita aspettata nel 2008 non solo non c’è stata, anzi … Diamo qualche numero. Per ben 266 giorni dello scorso anno non vi sono state macchie e questo è stato veramente un fenomeno inatteso. Ma anche il 2009 è cominciato in silenzio: 78 giorni vuoti su 90, pari all’87% e niente fa pensare che la situazione stia per cambiare. Sarà dura per il Sole riprendere un’attività “decente” e raggiungere il massimo entro il 2011-2012. E se anche dovesse riprendere a lavorare sicuramente mostrerebbe un massimo di ben “scarso” livello.

Il numero di macchie solari in funzione del tempo (linea spessa bianca). La linea più leggera continua è il “tentativo” di prevedere il futuro massimo solare, ma come si vede diventa sempre più difficile e troppo repentino. Per adesso restiamo in basso.
E’ già successo nel passato abbastanza recente? Si, ma bisogna tornare abbastanza indietro. Il secolo passato ha visto un’intensa attività solare a cui MOLTI studiosi associano il lento, ma sensibile aumento della temperatura media sulla Terra. Per trovare un minimo eccezionalmente duraturo bisogna tornare a quello “di Maunden” (1645-1715). Questo è ben conosciuto per avere dato il via alla piccola “era glaciale”, durante la quale moltissimi fiumi e laghi di pianura ghiacciarono e la temperatura arrivò a valori estremamente bassi. Tanti dipinti dell'epoca mostrano pattinatori nei maggiori specchi d’acqua d’Europa e lo stesso capitò in America.
A questo punto sembra che vi siano due alternative, entrambe abbastanza preoccupanti. La prima ci porterebbe verso un freddo intenso (ed i primi segni di inversione di tendenza della temperatura si sono già visti negli ultimi 10 anni) con tutte le problematiche del caso. Nel giro di un paio d’anni lo sapremo. Ma anche se il Sole decidesse di tornare attivo, la situazione potrebbe comunque essere allarmante. Infatti, il periodo di poche macchie solari ha mostrato che il Sole (come già successo in tempi antichi) ha cambiato comunque il suo “stato fisico” e questo suo nuovo modo di vivere si protrarrebbe per parecchi decenni a venire (ossia per molti cicli solari). D’altra parte la nostra stella è pur sempre una stella. Non sarà –fortunatamente- una variabile, ma non possiamo certo pensare che sia una macchina costante e regolare come un orologio. Piccole cose per lei, ma non per noi. In parole povere, questa nuova era di attività ridurrebbe comunque il numero di macchie, ma le renderebbe più violente ed estese.
Cosa vuol dire questo? Sicuramente enormi tempeste solari investirebbero frequentemente il nostro pianeta. E, conseguentemente, ci sarebbe un grande rischio per tutte le nostre apparecchiature elettriche ed elettroniche. E proprio adesso che stiamo passando una crisi energetica non trascurabile.
In entrambi i casi il futuro non sarebbe quindi così roseo e non servirebbero certo i trattati di Kyoto a portare aiuto. Scusate un piccolo sfogo: invece di continuare a spendere soldi in congressi internazionali, dove per ogni capo di Stato vengono invitati centinaia di portaborse, collaboratori, segretarie e segretari, scorte armate e via dicendo, che alla fine non decidono niente o al limite abbassano l’ipotetica emissione di CO2 di piccole percentuali, del tutto ininfluenti rispetto alla potenza, troppo spesso dimenticata, del Sole, perché invece non si finanziano ricerche serie sullo stato di salute o quanto meno di attività della nostra amata e oltremodo necessaria stella? Bisogna monitorarla continuamente (e questo lo si fa), ma anche valutare i rischi e pensare alle contromisure. Invece no, nessuno ne parla, nessuno solleva questo VERO problema ai governanti. Grande omertà e silenzio. Tutti verso il riscaldamento globale ed il suo enorme giro di soldi. Mass media, scienziati fasulli alla ricerca di fondi altrimenti impensabili, industrie, ecc. E se alla fine il Sole decidesse veramente di “arrabbiarsi” con questo “stupido” mondo di chiacchiere e di meschinità?
Tra parentesi com’è finito il riscaldamento globale? Guardate questa immagine presentata al Congresso sui cambiamenti climatici a New York il mese scorso dal Dr. Akasofu e che ha fatto saltare molti sulle sedie. Ed è stata ritenuta “ottimistica” in termini di prossimo raffreddamento. Ovviamente le previsioni dell’IPCC sono quelle “ufficiali” e sbandierate ai quattro venti. La verità sta finalmente venendo a galla. Prima o poi se ne accorgeranno anche i mass media…

Commenti
"NO ai portaborse, le scorte e i collaboratori ai congressi.
Meglio SOLE, che MALE ACCOMPAGNATI"
capo indiano...
meditare gente...
dve??????
aaaaah eeeeeeh iiiiiih
dai gabry xfav fa un art sù d lui !!!!
(skritto con linkuaccio tei ciofani)