Se però invece che voltarvi a guardarla, come farebbe qualunque bipede maschio da 14 a 90 anni, iniziate a tremare e a sudare freddo, mentre un senso di nausea e oppressione vi attanaglia, allora probabilmente soffrite di caligynefobia, un terrore smisurato per le belle donne. Magari "condito" con un tocco di philematofobia, una fifa matta dei baci. Se invece a spaventarvi sono solo i baci di vostra suocera, forse siete assolutamente normali. No, dai, siete affetti da penterafobia (un’avversione ingiustificata per la madre di vostra moglie).
E l’elenco delle fobie più insolite potrebbe continuare all’infinito, c’è chi non sopporta la vista delle ginocchia - neanche delle proprie - (genufobia), chi trema, e non solo di freddo, quando nevica (quionofobia) e chi ha talmente paura delle ombre da ridursi a vivere nel buio più assoluto. Altri temono gli angoli di case e palazzi (gonofobia), vanno in panico davanti a un minestrone di verdure (lachanofobia) o alla sola vista di un pc (i ciberfobici, che difficilmente leggeranno queste righe). Disturbi un po’ insoliti, certo, ma seri e invalidanti, che possono colpire un po’ tutti, indistintamente.
«La paura è democratica», afferma Giorgio Nardone, psicologo, psicoterapeuta e direttore del Centro di Terapia Strategica di Arezzo (un istituto di ricerca, training e cura di queste patologie), «in 15 anni di terapia ho incontrato oltre 10 mila pazienti, il 52% dei quali donne, il 48% uomini. Non c’è quindi una differenza significativa tra sessi, né tra ceti sociali. Neppure medici e psicologi, che con le fobie hanno a che fare ogni giorno, ne sono immuni».
Ribrezzo, paura, fobia… ma che differenza c’è tra una normale repulsione e una paura invalidante? La differenza sta nell’escalation delle sensazioni e percezioni provate. Possiamo avere ribrezzo per qualcosa, come accade ai bambini, ma se cominciamo a evitare gradatamente quest’oggetto o situazione, allora la repulsione diviene paura, e la paura fobia. La fobia di volare, ad esempio, ci impedisce del tutto di prendere un aereo. Se invece nonostante il timore riusciamo a salirvi, allora siamo ancora entro i limiti della paura.
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