
Oggi compie 75 anni John Surtees (nato nel 1934), personaggio strano e corridore dal talento esplosivo. In un'epoca in cui si parla tanto di Valentino Rossi e delle sue opportunità in Formula 1, vorrei ricordarvi la storia del pilota di Tatsfield che è l'unico, ad oggi, ad avere vinto il titolo mondiale nella classe regina sulle due e sulle quattro ruote.
Nel 1956 infatti si impone nella classe 500cc, vincendo le prime tre gare della stagione, a soli 22 anni. Nel 1958, ancora, realizza la doppietta dei titoli 500cc-350cc, sempre con la casa italiana MV Agusta, con il grande slam della vittoria di 7 gare su 7 nella classe regina, e 6 su 6 nella 350cc. Nel 1960, a 26 anni, realizza ancora una doppietta 500cc-350cc, trovando anche il tempo di dedicarsi alla Formula 2. La sua prima gara termina con un secondo posto. E, sempre nel 1960, inizia la sua carriera in Formula Uno. In Gran Bretagna, pista di casa, ottiene ancora un secondo posto alla sua seconda gara, mentre in Portogallo parte in pole position e conduce la gara prima di ritirarsi.
Nel 1961 corre la sua prima stagione completa al volante di una Cooper-Climax, ma la stagione sarà sfortunata (quinto in sole due occasioni), anche se vincerà il Glover Trophy, una gara fuori campionato. Nel 1962 corre per la neonata Lola, ottenendo la pole position alla prima gara, andando sul podio due volte, e mancando la vittoria in Germania per soli 2,5 secondi (miglior risultato di tutta la storia della Lola in F1). Tutto questo talento gli vale la chiamata da parte di Enzo Ferrari, che gli affida una 156 per l'anno 1963. Ottimi piazzamenti, e finalmente la prima vittoria nientemeno che al Nürburgring, più due vittorie (Italia e USA) mancate a causa di guasti meccanici. Il 1964 è l'anno del titolo, ottenuto però in maniera rocambolesca. Dopo le due vittorie in Germania e Italia, e 3 podi, è il momento dell'ultima gara in Messico. Al 30° giro Jim Clark è in testa, e campione virtuale. Bandini, compagno di squadra di Surtees, stringe Graham Hill (in quel momento terzo in classifica generale, e in piena lotta per il mondiale) verso l'esterno della pista involontariamente, fino addirittura al contatto: lo sorpassano sia lui che Surtees, di fatto eliminandolo da giochi. Al penultimo giro Clark rompe il motore. Bandini allora lascia passare Surtees, che ottiene così il secondo posto che gli vale il titolo del mondo!
Nel 1965 le Ferrari non possono nulla contro Jim Clark e la Lotus, e Surtees rimedia solo 3 podi. Nel 1966 John vince in Belgio ma a seguito del "gran divorzio" con Enzo Ferrari conclude la stagione con una Cooper-Maserati con la quale vincerà in Messico e si laureerà vicecampione del mondo dietro Jack Brabham. Nel 1967 si accasa presso la Honda ma questa è una vettura pesantissima: riesce a vincere solo una volta, col nuovo telaio, in Italia, per soli 0,2 secondi.
La parabola discendente di John è oramai iniziata, a 34 anni e alla sua seconda stagione alla Honda ottiene solamente due podi. Quando la scuderia giapponese si ritira, nel 1969, tenta invano un ricongiungimento con la Ferrari: si dovrà accasare alla BRM, con una stagione catastrofica eccettuato il secondo posto in Francia. Nel 1970 corre per la McLaren, prima di acquistarne un telaio e modificarlo nella "sua" Surtees TS7 con la quale fa 2 punti. Nel 1971 va un pelino meglio (3 punti), ma alla fine dell'anno si ritira. Correrà un'ultima corsa in Italia, nel 1972, ma si dedicherà alla sua scuderia come team manager fino al 1978 (2 podi e 5° posto finale nel 1972, miglior risultato della Surtees in F1), dopodichè scuderia e manager si "pensioneranno".
Vive ora nel Surrey, partecipa ogni tanto a qualche corsa di vecchie glorie, e vigila sulla carriera di suo figlio Henry che corre nei kart.
Commenti
p.s. ma gabry non dormi mai???
o ti svegli prestissimo???
pubblicato alle 7.00????
sei un grande!!!
p.p.s. ricordati che c'e' sempre quella serata che dobbiamo organizzare...eh?!?!?
grazie per l'illuminazione!
Comunque i post possono essere posticipati ad un dato orario di un dato giorno... questo post l'ho scritto tempo fa, ma l'ho messo la mattina presto per essere sicuro che nel giorno del compleanno tutti potessero vederlo.