
sai quelle ville con gli stucchi che si sfarinano ad ogni alito di vento, con le coppe di cemento nascoste da muschi verdeggianti, con arbusti di edere rampicanti sulla facciata abbarbicate alle grondaie, ammaccate e penzolanti...
quei palazzi dai tetti scuri con alte torri, stanche di starsene erette ad ogni costo, vogliose di piegarsi e sgretolarsi ed adagiarsi comode sul prato che le circonda...
gli alti cancelli arrugginiti, chiusi da catene annerite dagli inverni...
e in questo alternarsi di grigi e neri e vedi scuri, noncurante del tempo che passa o di ciò che lo circonda, v'è sempre un roseto, le cui spine hanno tenuto indietro ogni pericolo, le cui fronde hanno fuso il proprio verde con tutto il verde che le circonda, ma in cui risplende, orgogliosa, bellissima, tronfia e trionfante una meravigliosa rosa rossa... che non sa che non ci sono più ne conti, nè contesse, che non s'interessa se il palazzo stia sparendo, ma che alla fine regna, solitaria, nella sua infinita, maestosa, immortale bellezza.
...
questo mi è uscito così.
perchè le rose resistono al tempo più di qualsiasi impero che si possa costruire
...
p.s. questo è un mini-racconto, una fotografia, un'immagine, scritta da un amico. Io ho l'onore di pubblicarla, ma non è la mia.
quei palazzi dai tetti scuri con alte torri, stanche di starsene erette ad ogni costo, vogliose di piegarsi e sgretolarsi ed adagiarsi comode sul prato che le circonda...
gli alti cancelli arrugginiti, chiusi da catene annerite dagli inverni...
e in questo alternarsi di grigi e neri e vedi scuri, noncurante del tempo che passa o di ciò che lo circonda, v'è sempre un roseto, le cui spine hanno tenuto indietro ogni pericolo, le cui fronde hanno fuso il proprio verde con tutto il verde che le circonda, ma in cui risplende, orgogliosa, bellissima, tronfia e trionfante una meravigliosa rosa rossa... che non sa che non ci sono più ne conti, nè contesse, che non s'interessa se il palazzo stia sparendo, ma che alla fine regna, solitaria, nella sua infinita, maestosa, immortale bellezza.
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questo mi è uscito così.
perchè le rose resistono al tempo più di qualsiasi impero che si possa costruire
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p.s. questo è un mini-racconto, una fotografia, un'immagine, scritta da un amico. Io ho l'onore di pubblicarla, ma non è la mia.
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