Ancora il poeta anonimo


Sono in un immenso museo tutto bianco, ci sono grandi quadri vistosi alle pareti e nonostante le mura bianche mi sento al caldo, a mio agio, come a casa
sono lì col naso all'insù che guardo i dipinti alle pareti quando mi volto e vedo passare due facchini, affaticati, a dividerli
un'immensa tela, gigantesca, coperta da un panno di velluto blu, un drappo che non è agganciato bene e al lato tradisce il segreto dei colori che sembrano davvero dei grandi colori

mentre mi sfila accanto è impossibile non notarla, ma non per la sua mole, ma per la sua passione
è un attimo, giusto uno sfiorarsi, ma manca il fiato in gola e il tempo per un istante si ferma
poi tutto svanisce
proseguo il mio distratto percorso
il museo ha milioni di sale e miliardi di opere d'arte
le guardo a volte distratto, a volte più appassionato
su alcune mi soffermo e cerco un barlume di emozione svelato da un passaggio del pennello
vago, senza meta, col ricordo davanti agli occhi di quel ritaglio di maestosità sotto il drappo blu
cammino per molto tempo e molte tele, sto quasi per andarmene, quando in fondo a tutto noto una sala al buio
la curiosità mi attrae
la possibilità che la maestosa opera sia lì, è troppa per andare senza prima aver veduto
in punta di piedi entro nella sala in penombra
il cuore in gola tradisce un'emozione simile a quella di uno scolaro all'esame di quinta elementare
all'inizio non mi volto, non voglio rompere il sogno di averla finalmente trovata
poi lentamente lo sguardo irrompe nella sala
la stanza è lunga e la distanza molta, ma nonostante lo spazio che ci divide ho già capito
manca il fiato
lei è lì
la grande tela...spogliata del suo drappo blu è lì
forse c'è sempre stata ma io non lo sapevo
resto estasiata, la osservo e mi accorgo che forse era davvero molto di più di quanto un semplice lembo mi aveva potuto far immaginare
ora sono lì
il dipinto è davanti a me

una moltitudine di colori su cui ogni passaggio del pennello sembra aver ricamato una poesia
mi siedo, a distanza
ho paura
mi chiedo se avvicinandomi non comincerò a vederne le sbavature e non inizierò a non sentirlo più così tanto mio
è ridicolo
per tante tele e tanti dipinti avevo aspettato questo momento, e ora che sono qui, non so se avvicinarmi al maestoso fiume di colori ed emozioni che ricopre l'intera parete di fondo
e se da vicino non fosse ciò che sembra da lontano?
ho paura
o se invece è meglio di ciò che sembra e mi risucchia in sé senza più lasciarmi andare via
ho paura
e poi lì seduto a distanza, una domanda inizia a picchiettarmi nella testa come fosse una campana che in paesino di montagna segna il mutare di ogni quarto d'ora:
e se fosse proprio la tela a non volersi mostrare?
se il fatto che non l'ho trovata in tutto quel tempo fosse proprio il sintomo che certe cose vanno vissute solo nel ricordo e non nel reale?
se non fosse un caso che in realtà l'ho sfiorata solo per un momento?
ho paura
non so che fare
resto lì semplicemente a guardare, a sognare, a riflettere

Commenti

Gabriele ha detto…
senza parole, semplicemente... bellissima. Invito tutti i creativi a sfogarsi, e ad inviarmi le creazioni. Sicuramente saranno pubblicate!
tito ha detto…
bella davvero!
l'immagine è azzeccatissima!
Gabriele ha detto…
c'ho messo una vita a trovare un'immagine che ritenevo adeguata... e poi non so se lo sia, ma i colori vividi di questa tela mi ricordano quella narrata da Anonimo.
tito ha detto…
beh, è molto azzeccata...