
ATTENZIONE: POST PER CULTORI DELL'HEAVY-METAL.
ASTENERSI PERDITEMPO.
Ci siamo. E' uscito, dopo 5 anni, il nuovo album degli inossidabili Metallica, mostri del metal nonché mia band preferita da sempre. Dopo i dubbiosi Load e Reload, dopo l'orripilante St. Anger, sentiamo un po' cosa ci preparano i ragazzi di Frisco. Il cd va sul lettore, ed è la prima volta per me. Il mio commento sarà in diretta!
1. That was just your life - vacca boia, ma fanno sul serio! Pompano come dei matti nonostante l'età! Lars Ulrich è al meglio della forma: cambi di tempo, triple rullate e chi più ne ha ne metta. James, col suo modo potente e muscolare di suonare, è fantastico, e la sua voce è migliorata sempre di più da Load in qua. Qui tocca vette espressive ottime. Kirk, il beneamato lead guitarist, è tornato con gli assoli! Caz erano dieci anni che li aspettavamo: non ha perso smalto... Il bassista è nuovo: Robert Trujillo. Un grande, non fosse altro per il fatto che suona il basso con le dita, a ritmi serrati, come il compianto Cliff Burton!
2. The end of the line - mi è piaciuta un filino di meno della prima, ma con sound, potenza, headbanging e quintessenza metal ci siamo. Vuoi vedere che sono davvero tornati a livello?
3. Broken, Beat & Scarred - hmm... inizio travolgente. Ottimo riff, dopo l'introduzione. Senti il basso come segue! Cazzo non riesco a star fermo con la testa! Al ritornello non ce la faccio: salto in piedi con un'immaginaria chitarra in mano, e inizio a suonare, come quando avevo 12 anni! Bridge dal riff devastante e poi senti che monta, lo SAI che arriva, ci DEVE essere, lo aspettiamo... eccolo è l'assolo! Ed è... sono senza parole! Fantastico!
4. The day that never comes - (video su http://it.youtube.com/watch?v=Mlahvvymkxc) ok, questa è una ballad: l'ipnotico giro di chitarra mi ricorda moltissimo Fade to Black, una delle mie preferite... speriamo bene! Non delude, non delude. Magari non è fantastica, oppure memorabile, ma è anche il primo ascolto e sono troppo affamato di Metallica per essere lucido.
Ohi e questo? Dopo 5 minuti parte di colpo con un riff quasi disturbante da quanto è potente! Ma cos'è, la figlia di One? Figata...
5. All nightmare long - Pazienza 30 secondi e poi... uaaaah, ma questi hanno davvero 40 anni? Non c'è niente di paragonabile in commercio oggi. Sono veloci, dannatamente veloci: ma come cavolo fanno a far volare così in fretta le mani sulle corde? Non li sentivo così incazzati da Whiplash! E 'sto assolo? Basta, al prossimo concerto si va, costi quel che costi. Dal vivo questa spaccherà di brutto. Sentiliiiii! Son sudato come se stessi suonando io.
6. Cyanide - Bum-bum-bum-waah-waah-waah! Bell'inizio (ok, sembro idiota, ma quando aspetti per 5 anni 72 minuti di musica, forse lo sei proprio). Il ritornello non è dei miei preferiti come cantato e suonato, ma ci siamo comunque, qui quando qualcosa è brutto è comunque la produzione migliore negli ultimi 16 anni. E non è poco. "Cyanide, leaving death inside..." Scusate, già la canto. Passaggino soft... e subito rientro nei ranghi. Assolo? No, passaggino soft-bis. Ecco un accenno di assolo a curvatura (cioè tutte note strisciate e connesse l'una all'altra) e poi uno convenzionale in due parti: sfondo duro... e sfondo duro e veloce. Ma quanti movimenti ha sto pezzo, neanche la Primavera di Vivaldi! Tecnicamente mostruosi.
7. The Unforgiven III - Ok, il titolo è una cagata. Già avevo storto il naso per The Unforgiven II, e avevo mandato giù il rospo. Ma l'inizio a pianoforte, violini e ottoni è qualcosa di shockante! Ricorda una sessione di S&M. E poi arriva James, e compari. Che fosse un'altra ballad, già si capiva dal titolo. Beh, mica tanto! Sono arrivati gli amplificatori. Diciamo che è in linea con il secondo capitolo, ma di certo l'originale, la prima, è inarrivabile. La sufficienza ce l'ha piena, comunque. Dai che mancano 23 minuti. Spaccatemi ancora.
8. The Judas kiss - POMPA! E si riprende a sbattere la testa! Riff strano, ma valido. Ooh, ecco, ci siamo, è partita "normale". A un minuto di intro ha cambiato tempo e riff 4 volte: che classe... Tra l'altro noto adesso con piacere che il sound è una via di mezzo tra quello vecchio pre-Load, e l'ultimo duro-ma-non-troppo di St. Anger, ma senza l'odioso rullante di Lars teso a balestra, che ogni volta che colpiva con la bacchetta faceva un clamoroso "sdennng".
Ci sono ancora, ma sono ammaliato. Cambi di ritmo, bumm'ammano, tricchebballacche. C'è tutto. Ma domanda: sto album non cala mai di ritmo?
9. Suicide & Redemption - Che inizio strano! E poi eccoci, sembra quasi che abbiano condensato tutta la loro rabbia in questo album. Questa è una mid-tempo con una buona sottolineatura di chitarra: un classico (intanto leggo: Rolling Stone, l'autorevole rivista americana, vota Death Magnetic con un lusinghiero 4 stelle su 5, gli utenti salgono addirittura a 4,5). Ma siamo a 3:20 e James ancora non canta? Cos'è, uno strumentale? Bello però! Dura 10 minuti, ma sembra passare in un lampo. Che assoluta figata!
10. My Apocalypse - Questa è la dimostrazione di come i Metallica imparino dai propri errori: prendono lo stesso riff base di Sweet Amber, lo rivoltano come un calzino, e ci costruiscono sopra un pezzo che riassume tutto l'album: ossessione per la velocità, la potenza dei riff e del cantato.
Finito.
[respiro]
Grazie a Rick Rubin. Ha rimpiazzato Bob Rock come produttore (che a parte il Black Album, poco ha tirato fuori dal quartetto), e ha semplicemente fatto brutto. I fan sono impazziti, c'è un hype incredibile sull'album. Le recensioni non possono che essere positive.
Questa volta è vero.
SONO TORNATI!
Commenti
il suo suono potente nei system of a down, l'accentuata musicalità nei red hot chili peppers, buon vecchio metal al tempo degli slayer, pochi artifici con rage against the machine e audioslave...
insomma, un mostro con i mostri!!!
ci stava!
Il "Black Album" ha chiuso un'era, ma ricordo che allora si disse lo stesso alla sua uscita, e che la loro era si fosse chiusa con "...and justice for all"... o non siamo mai contenti, o lo siamo troppo!
Comunque più lo ascolto più lo trovo degno di riprendere il filo del discorso 17 anni dopo.