Grande gara - fine ingloriosa

Ritengo la Formula 1 un grande sport, probabilmente meno glorioso di 50 anni fa, ma in grado di regalare ancora tante emozioni. Prima di passare alla cronaca, vorrei raccontarvi una storia.

Adrian Sutil nasce l'11 gennaio 1983 a Monaco di Baviera. Fino a 14 anni sogna di diventare un grande pianista, come il padre, finchè i suoi occhi non incrociano un go-kart.
Nel 2001, dopo qualche anno di esperienza, è campione Europeo. Passa alla Formula Ford, che domina con 12 poles e 12 vittorie... in 12 gare. Nel 2003 è 6° nel campionato di Formula BMW tedesco, poi passa tra i "grandi" nell'euroserie F3. Qui nel 2004 ottiene due poles e nel 2005 con ancora due poles, due vittorie e 11 podi è vicecampione dietro al suo compagno di squadra Lewis Hamilton. L'anno seguente, il 2006, lo vede protagonista in quanto campione della F3 giapponese, e merita la chiamata come terzo pilota il F1, nel team Midland.
Il 2007 lo vede esordire in F1 nel team Spyker sorto dalle ceneri della Midland. Il suo compagno di squadra è Albers, visto nel team come salvatore della patria (soprattutto finanziariamente). Sutil pur non ottenendo neanche un punto, demolisce puntualmente Albers, causandone il licenziamento. Arriviamo al 2008, ennesimo fallimento (Spyker) ed ennesima nuova scuderia che ne rileva le quote (Force India). Sutil è sempre lì, affiancato da un compagno di squadra ancora più ingombrante, il nostro Giancarlo Fisichella.
Sutil non ha timori reverenziali, e fa quello che può con un'auto che certamente non è un fulmine. Finchè non arriva ieri, al GP di Montecarlo.

In un gran premio che è da sempre contraddistinto per l'alto numero di ritirati (per forza: un errore, e sei a muro!), con in più la complicazione della pioggia, Sutil azzecca tutte le scelte possibili di assetto, gomme e strategia di gara. Per lunghi tratti di gara è molto più veloce di altri avversari con auto ben più quotate, e con fatica e bravura riesce ad issarsi al quinto posto.
Ad un certo punto Rosberg perde la sua auto a 200 all'ora, e "spalma" carbonio per 100 metri in pista quando sbriciola la sua Williams contro al muro: esce la safety car, e tutti si rimettono in fila dietro di lei. Sutil è quarto in quel momento, tra Massa e Raikkonen, mica pizza e fichi! Dai box gli ricordano dei due brutti clienti, e che dovrà guardarsi dagli attacchi della Ferrari del campione in carica che sicuramente proverà a sorpassarlo in virtù dell'ampia differenza nelle prestazioni.
La pista è pulita, la safety car rientra ai box e la gara riparte: è il giro 67 su 78, tutto il team sogna. Il proprietario del team, Vijay Mallya, sogna. Mike Gascoyne, il progettista, sogna. Sognano punti insperati in una pista prestigiosa e chissà, forse nuovi sponsor potrebbero essere attratti da questa scuderia emergente. Forse il sogno va ben più in là dei semplici 5 punti di Sutil...
Che sogna, anche lui. Quinta, sesta, settima, su al Portier. Quinta, quarta, terza, giù, al tornantino che una volta si chiamava Loews. Seconda, terza, su fino alla settima marcia, a 280 all'ora tra i guard-rail monegaschi. Staccata della chicane, da settima a seconda marcia in un lampo. Un'occhiata agli specchietti, per vedere la sagoma rossa di Raikkonen farsi grande. Più grande. Troppo grande, c'è qualcosa che non va.
In effetti Raikkonen ha sbagliato in pieno la frenata. E' arrivato lungo, sbandando a destra e sinistra come un metronomo impazzito. E centra in pieno il retrotreno di Sutil.
Quarto, quinto, sesto, settimo. Non sono più le marce, sono le posizioni. Sutil rientra ai box con una sospensione rotta, la gomma forata, l'alettone pesantemente danneggiato. Si ritira, fine dei giochi. Di Raikkonen, francamente, questa volta, non ce ne frega un cazzo. Che finisca pure nono (o anonimo?) appena fuori dai punti: quando Sutil toglie il casco e si mette a piangere, è per lui che tifiamo. Anche noi ferraristi. Bravo Adrian, e che il futuro ti sia propizio.

Commenti

tito ha detto…
sapevo di essermi perso qualcosa, domenica in treno, ma non mi aspettavo una cosa cosi' bella e cosi' romantica, un po' leopardiana.
cazz, mi spiace aver perso un'occasione per farmi idoli... ricordo di aver pianto per i punti di webber con la minardi a melbourne qualche anno fa...
Gabriele ha detto…
Beh, se vuoi farti idoli potresti guardare alla gara di Vettel, altro pilotino niente male, che grazie alle disgrazie altrui si è issato in 5a posizione. Ma la sua gara è meno "poetica", più di sostanza, e si sa che ogni bravo poeta è più ispirato quando è cupo e triste, non quando è garrulo e felice! La lacrima attira di più, fa più poesia. E poi dai, la Force India 4a... ma quando mai!
tito ha detto…
beh... qualcuno con un "forza italia" ha fatto ben di piu' !

uah uah uah uah !!!

scherzi a parte, la forca india ha i telai della midland??? vecchi di 3 anni???
Gabriele ha detto…
no, ha i suoi. ha rilevato la partecipazione, i diritti televisivi e credo la sede russa, ma non sono del tutto sicuro.