Enschuldigung sie bitte...

E' un freddo pinguino. Tira un vento freddo che taglia a metà le ossa, e io sono nella lobby del mio hotel col mio scalcinato PC che tra un canchero e un altro tiene la connessione tra il sì e il no. Spero che non cada, se no mi tocca comprare ancora un'altra ora di connessione, e altri 8 euro non li caccio.
E' freddo, dicevo, ma io sono qua al calduccio riflettendo sul fatto che io sono qua come spettatore non pagante e facchino, per la mia azienda. Spettatore non pagante, perchè siamo solamente in 2 e uno di noi due è competente, preparato e scafato alle fiere. L'altro è l'esatto contrario del primo personaggio, e indovinate un po' quale dei due sono io. Facchino, comunque, perchè montare uno stand in fiera è un'esperienza non tanto esaltante, ma tanto massacrante. E allora alla fine di una giornata non tanto esaltante e tanto massacrante, parte lo sfogo informatico. Mi manca già la mia casa, il mio cibo, la mia patria, la mia fidanzata, il mio Mac, insomma la mia quotidianità. Di solito mi ci volgiono 2-3 giorni per ambientarmi, ma sto giro sono preso male.
Alla radio passano "Shadow of the Day" dei Linking Park,  e siccome anche a me questa sembra proprio l'ombra di un giorno normale, mi sembra che ci cada proprio a pennello.
Sono le 23.40, ho ancora un po' di connessione. Che minchia faccio? Boh, cercherò qualche giochino online per passare un po' di ore di notte. Ora se il cameriere si degna, mi faccio portare una cocaccia formato MAXI, per digerire in un paio di rutti l'agnello brasato di stasera.
Gute nacht, e siccome il tedesco non lo so... se vi va bene è così e bon. ;)

Commenti

Anonimo ha detto…
dai tieni duro che prima o poi gli stand li monta qualcun altro al posto tuo.