Novelle Londinesi, capitolo 1: la storia del bancomat cannibale


Nel 1484 Geoffrey Chaucer scrisse il poema Racconti di Canterbury. Molto immodestamente, nel 2007, sono io che mi accingo a scrivere Novelle Londinesi. Sò figo sò bbello sò fotomodello.

Dunque, narrano le cronache che domenica 2 settembre io mi trovassi sprovvisto di contante. Con molta nonchalance mi dirigo accompagnato dalla mia fidanzata al primo sportello (nella foto) più vicino al mio hotel, in quel di Notting Hill. Lo sportello della RBS, la Real Banca di Scozia.

Ok, tranquillo metto dentro la mia Visa, e mi si propone il codice PIN da inserire. "Di solito è di 4 cifre", mi dice Lucia. E io ho un codice di 5 cifre, con uno "0" davanti. Inserisco le 4 rimanenti cifre, mi chiede quanto voglio prelevare, gli dò l'OK e attendo. BIP! Il pagamento non è stato autorizzato, e mi risputa la carta fuori.

Porc'putten (nd Lino Banfi), ho sbagliato. Siccome ho anche la funzione Bancomat sulla scheda, mi dico "adesso provo con il codice Bancomat, hai visto mai, tanto ho il terzo tentativo, oppure cambio banca". Reinserisco la scheda, di nuovo il pin... BIP! Stavolta non mi dà neanche la scelta, mi sputa fuori un fogliettino con scritto: "la carta è stata trattenuta, rivolgersi al proprio istituto di credito".

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Ma sti caz!!!!!

Ma come! E il terzo tentativo?! La mia carta!

Vabbè, cerco comunque di godermi la giornata e ci riesco anche, pensando che comunque la mattina seguente all'apertura della banca, parlerò con un simpatico funzionario che riderà della mia farloccaggine (nel frattempo mi è venuto in mente che la mia è una delle prime Visa con pin a 5 cifre, quindi quel maledetto 0 dovevo digitarlo... Lucia aveva ragione, non poteva saperlo... ma io sì!) e mi restituirà la beneamata.

Lo scenario cambia, siamo a domenica sera. Parlo con il nostro simpatico receptionist indiano, e gli accenno all'inconveniente. Lui mi guarda, come se gli avessi sparato in un ginocchio, e mi dice che per quanto ne sa lui le carte nelle condizioni della mia, con pin digitati male, finiscono "destroyed". Penso: distrutta, ha detto proprio così? Distrutta? Sto sognando (anzi è un incubo)?

Poi salgo in camera e rido di lui assieme a Lucia, ma che cazzo distrutta, ma vaffanculo! In Italia vai con i documenti, chiedi l'appoggio della tua banca, in un'ora te la ridanno! Ma non scherziamo!

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Poi i dubbi affiorano. Primo dubbio. Perchè non sono riuscito a ricaricare la scheda del telefono dal sito della Vodafone (che tiene in memoria i dati della carta)? La gastrite sale. Perchè un impiegato della CartaSì non mi sembra proprio sorpresissimo quando gli dico come funziona qui, e mi parla già di duplicati? Secondo dubbio. Insomma, la mattina alle 9.15 la banca apre, io alle 9.10 sono già lì che sbuffo come un mantice. Alla fine apre, e entro.

Parlo con un simpatico funzionario, che effettivamente ride (un po' amaro) della mia farloccaggine, parla con una collega... che dopo alcune parole mi ripete proprio quella che temevo

"destroyed"

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MA RIVAFFANCULO!

Dopo una buona ora al telefono ho bloccato la carta, il bancomat, ho prenotato il contante da ritirare e ordinato il duplicato.

E deciso di farmi un tatuaggio con il PIN sulla fronte, così la prossima volta che mi succederà una cosa del genere potrò guardarmi allo specchio, tutti i giorni, forever, e mandarmi a cagare da solo.

Commenti

Andy ha detto…
madò ke sfigaaaa!! potevi metterti a cantare x la strada tipo imagine.. o hey jude visto ke sei mega intonato e qualke soldo lo tiravi su ehehehe
Gabriele ha detto…
sarei stato in buona compagnia... sono un sacco quelli che suonano o cantano in metro... tra l'altro molto spesso sono bravissimi, e pensa che c'era pure un suonatore di arpa!
Anonimo ha detto…
minchia...

sono sbalordito...

credo nemmeno fantozzi dopo tanto allenamento...

ma almeno sai come tirare su i soldini che ti ha prestato lucia!

scrivi un bel libro!!!

sarebbe best-seller!!!!!
Gabriele ha detto…
se parlasse di me sarebbe un BESTIA-seller, più che altro...
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ok, la smetto.